Introduzione al processo di selezione e personalizzazione delle lenti a contatto
Le lenti a contatto sono dispositivi ottici correttivi che, al pari degli occhiali, servono a compensare i difetti visivi. A differenza degli occhiali, però, vengono applicate direttamente sull'occhio. Prima di iniziare a usare le lenti a contatto è necessario sottoporsi a una visita specifica per stabilire se siano adatte al caso specifico e per individuare la tipologia più idonea in base alle esigenze visive personali.
Le lenti a contatto si posano sulla cornea, la membrana trasparente a forma di cupola che riveste la parte anteriore dell'occhio e che contribuisce a mettere a fuoco la luce. La presenza di alterazioni della forma della cornea o del bulbo oculare può provocare una visione sfocata e in questo caso si parla di errore di rifrazione. Gli occhiali e le lenti a contatto permettono di correggere diversi tipi di errori refrattivi, tra cui:
- Miopia – Gli oggetti vicini appaiono nitidi, mentre quelli lontani risultano sfocati
- Ipermetropia – Gli oggetti lontani si vedono più chiaramente di quelli vicini
- Astigmatismo – Gli oggetti risultano sfocati a qualsiasi distanza
- Presbiopia – Difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti vicini associata all'avanzare dell'età. A partire dai 40 anni circa, infatti, il cristallino tende a perdere elasticità, rendendo più difficile la messa a fuoco da vicino.
Sottoporsi a un esame oculistico mirato per le lenti a contatto è il primo passo per capire se rappresentano una soluzione adatta al singolo caso. In alcune situazioni, l'uso delle lenti può non essere indicato, ad esempio in presenza di patologie come la sindrome dell'occhio secco o di allergie importanti. In caso di idoneità, l'oculista è in grado di fornire supporto per la selezione del tipo di lente più adatto: è qui che entra in gioco la fase di adattamento delle lenti a contatto.
Esistono molti tipi diversi di lenti a contatto, che possono differire in base a:
- Materiale con cui sono realizzate
- Frequenza con cui vengono indossate e sostituite
- Tipo di difetto visivo da correggere
- Presenza di esigenze particolari o di altre condizioni oculari da gestire
Le lenti a contatto sono dispositivi medici a tutti gli effetti e devono essere sempre prescritte e adattate in modo personalizzato. L'utilizzo di lenti non adatte può provocare affaticamento o irritazione della superficie oculare, oppure causare infezioni o altri disturbi. Anche le lenti a contatto colorate utilizzate a scopo estetico richiedono una prescrizione e un corretto adattamento.
Che cosa succede durante una visita per l'adattamento delle lenti a contatto?
Durante questo tipo di procedura, l'oculista esegue una serie di test per verificare la salute generale dell'occhio, in particolare se la valutazione avviene nell'ambito di un controllo oculistico di routine. Più nello specifico, il medico:
- Misura alcuni parametri oculari
- Determina se nel caso specifico è possibile indossare le lenti a contatto in sicurezza
- Individua il tipo di lente più adatto alle esigenze visive e allo stile di vita della persona
- Spiega come inserire, rimuovere, pulire e conservare correttamente le lenti
Quando si parla di "adattamento delle lenti a contatto" o "fitting", si fa riferimento all'intero processo di selezione della lente a contatto più adeguata in base a questi fattori.
La prescrizione per le lenti a contatto è diversa da quella per gli occhiali, poiché le lenti poggiano direttamente sulla superficie oculare. Devono quindi essere sempre prescritte da un professionista qualificato.
Colloquio iniziale
Durante la prima visita, l'oculista raccoglie informazioni sulla storia medica e sulla salute oculare per valutare le diverse opzioni di correzione della vista. Può anche chiedere dettagli sullo stile di vita del paziente, come il tipo di lavoro svolto o gli hobby praticati. In alcuni casi, la presenza di particolari patologie o fattori può richiedere cautela o un trattamento preventivo prima dell'adattamento delle lenti a contatto; in altri, può rappresentare una controindicazione all'uso.
In generale, le lenti a contatto potrebbero non essere consigliate nei seguenti casi:
- Secchezza oculare
- Infezioni oculari frequenti
- Presenza di gravi allergie
- Difficoltà nella pulizia o nella gestione delle lenti a contatto
- Determinate patologie oculari, come lo strabismo
- Necessità di portare costantemente gli occhiali protettivi o ambiente di lavoro pericoloso per gli occhi
In molti casi, tuttavia, è comunque possibile utilizzare le lenti a contatto se la condizione è gestita in modo efficace.
Misurazioni e test oculari
Oltre a un esame generale per verificare la salute dell'occhio, l'oculista esegue alcune misurazioni specifiche per garantire un corretto adattamento delle lenti.
Misurazione della pupilla e dell'iride
Determinare la dimensione della pupilla (il cerchio scuro al centro dell'occhio) è fondamentale per assicurare un posizionamento corretto della lente: il centro della lente deve infatti allinearsi con il centro della pupilla.
Questo aspetto è particolarmente importante nel caso delle lenti multifocali, che integrano più poteri correttivi per la visione a diverse distanze.
La misurazione della pupilla può essere effettuata utilizzando una scheda di misurazione o uno strumento che contiene cerchi neri di diametro diverso. La scheda viene posizionata accanto all'occhio in modo da poter stabilire la dimensione della pupilla.

Potrebbe inoltre essere necessario misurare la dimensione dell'iride (la parte colorata dell'occhio intorno alla pupilla), soprattutto in caso di lenti sclerali, cioè lenti di dimensioni maggiori che si appoggiano sulla sclera (la parte bianca dell'occhio) anziché sulla cornea. Questa misura è chiamata diametro orizzontale dell'iride visibile o HVID (sulla base della dicitura inglese, Horizontal Visible Iris Diameter). Le tecniche di misurazione includono:
- Lampada a fessura – Particolare microscopio che proietta un fascio di luce focalizzato, consentendo al medico di osservare le strutture oculari interne
- Tomografia a coerenza ottica del segmento anteriore – Tecnica di imaging che genera immagini ad alta risoluzione del segmento anteriore (la parte anteriore dell'occhio)
- Risonanza magnetica – Tecnica che sfrutta onde radio e campi magnetici per ottenere immagini di organi e tessuti difficili da vedere
Valutazione del film lacrimale e della congiuntiva
Il film lacrimale riveste la superficie dell'occhio, mantenendola lubrificata e protetta, ed è anche l'elemento che permette alla lente a contatto di aderire alla cornea in modo stabile. Tuttavia, l'uso delle lenti può modificare l'equilibrio naturale tra cornea e film lacrimale, contribuendo in alcuni casi alla comparsa di secchezza oculare.
La sindrome dell'occhio secco (patologia a causa della quale gli occhi non producono abbastanza lacrime o il film non è stabile) in alcuni casi impedisce l'utilizzo delle lenti a contatto. Affinché gli occhi si mantengano sani e lubrificati, infatti, occorre che sotto le lenti sia sempre presente una quantità adeguata di liquido, e la salute del film lacrimale è indispensabile per una visione nitida. La valutazione per escludere problemi di secchezza oculare è quindi una parte fondamentale dell'esame.
Per valutare l'eventuale secchezza oculare e altri problemi legati al film lacrimale, il medico può ricorrere a:
- Esame con lampada a fessura – Questo esame permette di osservare l'occhio attraverso un particolare microscopio che emette un fascio di luce intensa. Spesso la procedura viene eseguita dopo l'applicazione di un collirio che agevola la visualizzazione del film lacrimale.
- Test di Schirmer – Il test prevede il posizionamento di una sottile striscia di carta all'interno del bordo della palpebra inferiore. In alcuni casi, prima del test vengono instillate delle gocce anestetiche. Dopo 5 minuti con gli occhi chiusi, il medico misura la quantità di liquido assorbita dalla striscia di carta per valutare la produzione di lacrime.
- Tempo di rottura del film lacrimale – Il test valuta quanto rapidamente il film si dissolve dopo un battito di palpebre, utilizzando un colorante per renderlo visibile.
Durante l'esame, il medico verifica anche che la congiuntiva (la membrana che ricopre il bianco dell'occhio) non mostri segni di irritazione dovuti al tipo di lente utilizzata.
Alcuni soggetti possono sviluppare reazioni allergiche, come congiuntivite o congiuntivite gigantopapillare, una condizione che interessa fino al 20% dei portatori di lenti e rappresenta una delle principali cause di sospensione dell'uso. Le valutazioni di routine per i sintomi allergici sono importanti, soprattutto per le persone con maggiore suscettibilità alle allergie.
Determinare la rifrazione
Il test di rifrazione serve a determinare la correzione visiva necessaria. Durante l'esame, il paziente guarda attraverso un dispositivo chiamato forottero verso una tabella posta a circa sei metri di distanza, mentre l'oculista modifica progressivamente il potere delle lenti inserite nel forottero per valutare con quale combinazione la vista è più nitida. Il medico può anche puntare un fascio luminoso verso gli occhi del paziente per osservare come la luce entra e si muove nelle strutture oculari.
Poiché le lenti a contatto poggiano direttamente sull'occhio, la loro potenza differisce leggermente da quella degli occhiali, che invece si posizionano ad almeno 1 cm di distanza dagli occhi. Questa correzione è chiamata aggiustamento del vertice. Infine, l'oculista può completare l'esame con una sovrarefrazione, cioè misurando la visione con le lenti già applicate.
Misurazione della curvatura corneale
Le lenti a contatto devono seguire la naturale curvatura della cornea, che è quindi necessario mappare accuratamente per garantire un allineamento ottimale.
Per farlo, l'oculista utilizza strumenti specifici, che analizzano le riflessioni della luce sulla superficie della cornea e le interpretano in modo diretto (cheratometro manuale) oppure utilizzando un computer (topografo corneale).
Adattamento delle lenti a contatto
L'adattamento delle lenti a contatto può prevedere la prova di diverse lenti e la verifica della qualità della vista con ciascuna di esse. L'oculista può decidere di applicare personalmente le lenti al paziente, oppure di mostrare come posizionarle e rimuoverle in autonomia. In alcuni casi le lenti sono subito disponibili per la prova, mentre in altri, a seconda del tipo richiesto, è necessario ordinare lenti specifiche.
A volte occorre un po' di tempo per abituarsi alle lenti, considerando anche che le condizioni dello studio oculistico possono differire da quelle degli ambienti quotidiani del paziente. Dopo l'adattamento iniziale, in genere vengono fornite delle lenti di prova da usare per alcune settimane, per valutare quale soluzione funziona meglio. Durante questo periodo possono essere previsti appuntamenti di follow-up per discutere con l'oculista eventuali dubbi o fastidi.
Comprendere la prescrizione delle lenti a contatto
Poiché le lenti a contatto si indossano direttamente sugli occhi, le prescrizioni per questo tipo di soluzione non coincidono con quelle degli occhiali. Le prescrizioni per lenti a contatto includono infatti misurazioni aggiuntive, come la curvatura della lente (curva di base o BC) e il suo diametro (Dia).
Altri dettagli o misurazioni che la prescrizione può contenere sono:
- Potere della prescrizione
- Tipo di lente a contatto prescritto
- Materiale e produttore delle lenti a contatto
- Date dell'esame, dell'emissione e della scadenza della prescrizione.
ALTRI ARTICOLI: La prescrizione delle lenti a contatto
Differenze tra esami per lenti a contatto e visite oculistiche di routine
L'esame oculistico completo ha lo scopo di valutare la salute generale degli occhi. Può trattarsi di un controllo di routine o di un approfondimento in presenza di sintomi che richiedono una valutazione.
Oltre ad altri test, un esame oculistico completo include solitamente la valutazione di:
- Acuità visiva – Nitidezza visiva e capacità di vedere i dettagli
- Visione binoculare – Capacità dei due occhi di lavorare insieme per formare un'unica immagine
- Rifrazione – Potenza della lente necessaria per correggere un errore refrattivo
Durante l'esame, le pupille possono essere dilatate (allargate) con l'uso di gocce oculari per consentire al medico di osservare le strutture interne dell'occhio e verificare la presenza di eventuali patologie.
Alcuni di questi test possono essere eseguiti anche durante l'esame per l'adattamento delle lenti a contatto. Tuttavia, l'obiettivo principale di quest'ultimo è stabilire se il paziente può indossare le lenti e rilevare misurazioni specifiche necessarie per adattarle correttamente.
Patologie comuni valutate durante gli esami per l'adattamento delle lenti a contatto
Gli esami per le lenti a contatto si concentrano sulla valutazione della salute della superficie oculare e sull'individuazione di errori refrattivi. Durante la visita, il medico osserva l'eventuale presenza di diverse patologie, tra cui:
Astigmatismo e presbiopia
L'astigmatismo può essere rilevato misurando la cornea con un cheratometro oppure attraverso test della vista con una tabella ottotipica o mediante esami di rifrazione.
Si tratta di un errore refrattivo molto comune, spesso gestito con lenti per occhiali o lenti a contatto specifiche per l'astigmatismo.
La presbiopia, invece, compare con l'avanzare dell'età e può essere diagnosticata durante un esame della vista che comprende:
- Test dell'acuità visiva
- Rifrazione
- Esame con lampada a fessura
Anche la presbiopia può essere corretta con occhiali o lenti a contatto. Quando è associata ad altri errori refrattivi, come l'astigmatismo, può richiedere l'uso di occhiali o lenti a contatto con più poteri correttivi, ad esempio le lenti a contatto multifocali.
Un'alternativa sono le lenti a contatto monovisione, in cui una lente corregge la visione da vicino e l'altra quella da lontano. Alcune persone, invece, utilizzano lenti a contatto per la visione da lontano e occhiali da lettura per quella da vicino.
Anche la chirurgia oculare può offrire soluzioni per astigmatismo e presbiopia. Nel caso dell'astigmatismo, la chirurgia laser consente di rimodellare la cornea per migliorare la visione a diverse distanze. Per la presbiopia, è possibile impiantare piccoli innesti corneali che aiutano a vedere meglio da vicino.
Esistono inoltre dei colliri che riducono temporaneamente il diametro pupillare per migliorare la messa a fuoco, anche nei casi di presbiopia.
Secchezza oculare e valutazione del film lacrimale
Quando le ghiandole lacrimali non producono una quantità sufficiente di lacrime o quando il film lacrimale risulta instabile, può verificarsi secchezza oculare. Questa condizione, rilevabile durante la visita per l'adattamento delle lenti a contatto, può talvolta impedire l'uso delle lenti.
Il test di Schirmer misura la quantità di lacrime prodotte per verificare se gli occhi ne generano a sufficienza (o, al contrario, in eccesso). Il tempo di rottura del film lacrimale serve invece a valutare la sua stabilità: il test può essere eseguito con un colorante come la fluoresceina o mediante tecniche di imaging che rilevano le modalità con cui il film si interrompe sulla superficie oculare.
Gli occhi secchi sono spesso trattati con gocce oculari chiamate lacrime artificiali. In alcuni casi, si possono effettuare procedure per bloccare temporaneamente il drenaggio lacrimale, riducendo la perdita di lacrime. A seconda della gravità della secchezza oculare, può essere necessario trattarla prima di iniziare a indossare le lenti a contatto.
Preparazione prima della visita per l'adattamento delle lenti a contatto
È importante comunicare all'oculista con quale frequenza si desidera indossare le lenti e discutere gli aspetti legati allo stile di vita, così da individuare la soluzione più adatta alle specifiche esigenze. Chi non ha mai portato lenti a contatto può cogliere l'occasione per chiedere istruzioni su come applicarle, rimuoverle e mantenerle pulite.
Una manutenzione inadeguata o un uso scorretto delle lenti a contatto possono causare irritazioni, infezioni o altri problemi oculari.
Chi utilizza già le lenti e desidera cambiarle, può confrontarsi con l'oculista sulle nuove tecnologie e sui materiali più recenti. Per la scelta di un nuovo tipo di lenti, in ogni caso, occorre ripetere gli esami della vista e ottenere una prescrizione aggiornata. È utile portare sempre con sé eventuali prescrizioni precedenti, sia per occhiali sia per lenti a contatto.
Cosa aspettarsi durante il follow-up
Come per gli occhiali, anche la prescrizione per le lenti a contatto può variare nel tempo, specialmente con l'avanzare dell'età. In genere, la prescrizione ha validità annuale. Per mantenere una buona salute oculare e ottenere una nuova prescrizione, è consigliabile sottoporsi a un controllo con l'oculista almeno una volta l'anno. Se si desidera cambiare il tipo di lenti rispetto a quelle in uso, occorrerà ripetere la procedura di adattamento.
Anche per chi non indossa le lenti a contatto, gli esami oculistici di routine restano fondamentali per monitorare i cambiamenti della vista e proteggere la salute degli occhi.
LEGGI IL PROSSIMO ARTICOLO: 5 motivi per cui è fondamentale sottoporsi annualmente a un esame oculistico
